Weekend a Courmayeur!

Le ruote avanzano incessanti come l’attesa che cresce mentre la strada scorre. Da ben sette ore l’Autobus è in viaggio e la curiosità degli studenti che hanno deciso di vivere la nuova avventura, accompagnata dalla gioia di quei ragazzi invece sono consapevoli di ciò che li attende, ormai sta diventando sempre più difficile da controllare.
Un nome non smette di alimentare l’impazienza di arrivare a destinazione. Un nome che, dalla sua elegante pronuncia, sembra suggerire l’idea di una raffinata città francese, fatta di grandi e solenni palazzi abitati da riservati nobili, ma che in realtà mostra i massicci profili di monti, popolati da una fitta moltitudine di alberi e pini i quali, aprendosi ai lati della strada, custodiscono un ampio gruppetto di casette adagiate ai loro piedi. È questo lo spettacolo che si apre davanti agli occhi dei partecipanti: una valle sorvegliata da un’imponente montagna, il Monte Bianco, che sovrasta l’ultimo comune italiano presente in Val D’Aosta.

Finalmente arrivati i ragazzi scendono, ma ecco all’improvviso farsi sentire il freddo che, con la sua pungente morsa, li assale. Per fortuna a poca distanza c’è anche l’Hotels Courmayeur Mont Blanc che accoglie il gruppo offrendo una gustosa ricompensa. I teneri e caldi gnocchi bagnati dalla fonduta fumante infatti fanno sentire il sapore delle verdi e fresche malghe valdostane, mentre le carni di cervo e della selvaggina locale, preparate con raffinata cura, portano nei piatti la vivacità del bosco riscaldando non solo il corpo, ma anche l’animo. Sì, adesso le pance sono piene…forse anche troppo… Sarebbe ora di fare un po’ di movimento…
L’idea, unita all’esperienza acquisita e anche a un po’ di passione, spinge alcuni ragazzi ad abbandonare le comode chiacchiere e a ritrovare altri amici: gli sci. Così, a un tratto, tutto cambia: la sala da pranzo dell’hotel lascia ben presto il posto a una grande distesa avvolta dalla neve. Gli occhi, almeno all’inizio, osservano il mare bianco alla ricerca della strada da affrontare. La pista mette a disposizione alcuni percorsi che, con i loro segni blu, offrono un tranquillo e piacevole giro. Altri che, attraverso indicazioni in rosso, suggeriscono un po’ più di impegno. Altri ancora, con il loro colore nero, richiedono responsabilità però allo stesso tempo mettono anche a disposizione il brivido dell’avventura.
Insomma, c’è l’imbarazzo della scelta. Chi decide di mettersi alla prova su un terreno fresco si sente un po’ confortato dalla neve pronta ad ammorbidire, come un soffice tappeto, eventuali cadute. Ma chi sceglie di sfidare i terreni battuti si ritrova in alcuni casi a lottare contro un silenzioso avversario: la paura di prendere troppa velocità in discesa e di perdere all’improvviso il controllo degli.



Per fortuna a portare serenità e più sicurezza, oltre le lezioni apprese, ci pensano gli istruttori di Brandolini Sport e la consapevolezza che, grazie a un attento lavoro di “sciolinatura“, ora gli sci non solo scorrono bene, ma “laminati” a dovere tengono pure meglio il contatto con la neve. Non rimane altro che scendere finalmente in pista.
Certo, non ci sarà l’adrenalina portata da un Mondiale, da uno Slalom Gigante o un Super G, la pressione di dover per forza fare bene per vincere una gara e fare bella figura davanti alle telecamere, ma comunque non è sempre facile. Le “richieste” fatte dalle piste sono tante. Eppure chi trova il coraggio di mettersi in gioco viene quasi subito premiato dalla carica trasmessa dall’ebbrezza della discesa, dalla gioia di poter sciare insieme ai compagni di banco, amici o a chi condivide la stessa passione e dalla sorpresa di scoprire di avere un insospettabile talento o essere inaspettatamente capace di superare i propri limiti.
Non tutti però scelgono gli sci. Alcuni infatti preferiscono fare un tranquillo giretto per il paese. Altri entrano dentro delle sfere di vetro che incominciano a salire. Sembrano delle palline come quelle che si appendono all’Albero di Natale, solo, in formato gigante. In realtà sono le cabine della moderna funivia “Skyway“, inaugurata nel 2019, presenti presso la stazione “Pavillon – The Mountain” che collegano anche le stazioni Courmayeur – The Valley e Punta Helbronner. Il paese con le sue case, vie e la valle ricoperta da vari tipi di alberi all’inizio mostrano chiaramente ogni dettaglio e sfumatura, ma man mano che le sfere salgono ecco che diventano solo puntini indefiniti. A sorreggere la funivia è l’imponente fianco del Monte Bianco, il maestoso Re delle Alpi avvolto da uno spesso manto di pura neve che fa sembrare tutto più piccolo e insignificante.
Già ora gli animi iniziano a fremere per lo stupore e l’ammirazione di ritrovarsi davanti a un simile capolavoro della natura non sempre accessibile, ma la sorpresa cresce ancora di più con l’aumentare della quota quando, arrivati a 2100 metri, i ragazzi entrano dentro il Museo alpino “Storia della funivia Hangar 2173”. Passa giusto il tempo di guardarsi intorno e decidere il dafarsi: il Museo è grande, non è facile orientarsi… Tuttavia a guidare i passi ci pensano ben presto l’attrice Matilde Gioli, l’alpinista Herve’ Barmasse e l’astronauta Samantha Cristoforetti che, con le loro celebri voci presenti in alcuni filmati e documentari, partendo dal 2015, anno di inaugurazione della funivia, e arrivando fino al 1941, anno di inizio dei lavori della stazione, fanno fare ai presenti un interessante viaggio indietro nel tempo. Gli occhi e le orecchie seguono il particolare racconto storico lasciando spazio all’immaginazione. Eppure le sorprese non sono ancora finite. Un paio di metri più in alto infatti c’è un altro Museo ad attendere il gruppo, l’ “Esposizione dei Cristalli”, che non offre video o reperti, ma oggetti chiamati clorite, vesuvianite, alorgite, greenovite, violano di Saint Marcel, quarzo e fluorite. Sembrano i nomi di nuove misteriose e sofisticate armi prodotte dall’Esercito o donate da un supereroe ma in realtà sono minerali. Pezzi di roccia modellati dall’acqua con pazienza nel corso del tempo trovati da alcuni appassionati ricercatori che, attraverso protuberanze piccole e grandi che assomigliano a diamanti o razzetti e luccicanti scagliette simili a delle perline mostrano un mondo sotterraneo trasparente e dipinto di verde smeraldo, rosa e grigio argentato. Autentici gioielli custoditi dal Re delle Alpi, il Monte Bianco e dalle vallate circostanti i quali, incantando i cuori, di con la loro favolosa magia accompagnano i presenti su un sentiero che conduce ai confini con la Francia.
È l’ultimo viaggio di una gita durata solo tre giorni eppure capace, grazie alle sue emozioni, ai suoi sapori e alla meraviglia dei paesaggi offerti, di far vivere un’altra indimenticabile esperienza e portare studenti e iscritti ad un passo dal cielo.



Il Weekend a Courmayeur è solo una delle tante iniziative che Brandolini Sport ha pensato per farti vivere la montagna in modo unico e coinvolgente. Se sei appassionato di sport invernali o desideri avvicinarti a questo mondo, sei nel posto giusto! Le nostre attività sono progettate per tutti, dai più esperti agli esordienti, grazie alla guida di istruttori qualificati che ti faranno scoprire non solo il piacere di sciare, ma anche la bellezza mozzafiato dei paesaggi montani.
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